Ieri sera ero a cena a S.Lorenzo. C'è la pizzeria Formula 1. Pizza molto buona, non fanno troppe storie se entri più tardi del solito. Entriamo e siamo tre, è mezzanotte.
Se ne vanno gli ultimi clienti e rimaniamo solo noi.
La pizza arriva in un attimo e arrivano anche le birre per gli altri e la Coca Cola per me.
Salutiamo e andiamo via.
S.Lorenzo, lì dove comincia o finisce la via Tiburtina, a ridosso de LaSapienza. Quartiere di studenti, di locali, del movimento notturno, affascinante o disgustoso a seconda dei punti di vista.
Oggi ho fatto un salto sul
sito di Prince Faster, dj storico di Radio Rock: carino, sempre aggiornato e tenuto come una raccolta di articoli, spunti di riflessione, considerazioni musicali, politiche etc.
Ci sono passato per noia, perchè non lo facevo da un paio di anni.
Ci sono due articoli che mi interessano da subito. Apro, leggo e scopro che sta per chiudere Disfunzioni Musicali.
Per chi lo conosce e conosce me sa a cosa penso.
Forse il migliore, il più amato dei negozi di dischi di Roma di un tempo. Quello dove ti sembrava di poter trovare l'impossibile, dove se ascoltavi certi generi di nicchia non passavi per un tipo strano. Dove avevi avevi libero accesso al database di un computer, scrivevi: Type O negative, Celtic Frost, Einsturzende Neubauten, Impaled Nazarene, Nailbomb, Human League, Dead Kennedys, Goran Bregovic, Django Reinhardt, Claudio Baglioni o quello che ti piaceva a te e controllavi sul momento la disponibilità o meno dei loro dischi in negozio, il loro prezzo, la possibilità di ordinarli.
L'ultima volta che ci sono entrato andavo ancora all'università.
Tempi remoti. Saranno passati sei anni?
Ci ho speso bei soldi e ci ho comprato dischi belli e dischi brutti, dischi che ancora conservo e ascolto e dischi che ho rivenduto e ho dimenticato.
Se è vero che chiude, chiude il tempio romano della musica.
Ieri sera ci sono pure passato davanti ma non mi sono accorto di nulla. Il negozio è in vicolo, dentro era tutto spento, ma era tardi quindi niente di strano.
Fate conto di essere un cattolico che giunge a Roma, vuole visitare San Pietro, arriva e scopre che l'hanno chiusa. Un calo di fedeli negli ultimi anni. Però puoi trovare tutte le messe del papa su internet in streaming o scaricarle e condividere su e-mule.
Esagero?
Forse sì. Però che strani tempi. Davvero sta cambiando qualcosa nel mondo della musica, allora. Una rivoluzione lenta che non uccide la musica, non ne cambia la qualità, non influisce sui gusti della gente, ma colpisce soprattutto chi lavora con o per essa.
Sarà anche il massimo scaricare 40 dischi un un fine settimana e qualche volta lo faccio anche io.
Sarà anche giusto desacralizzare l'oggetto disco- la musica è tutt'altro e non si tocca, nè si osserva, ma si ascolta solamente.
Ma è triste notare che si è giunti a queste conclusioni e che forse non si torna indietro. C'è chi si esalta nel comprare un capo firmato. Io ho trovato bello avere tra le mani un disco nuovo, farmi tutto il tragitto verso casa ( e da Disfunzioni a casa mia ci voleva quasi un'ora e mezzo), aprire il lettore cd, ascoltare con la massima attenzione, sfogliare il libretto, farmi un'idea mia dopo vari ascolti, esaltarmi o restare deluso.
L'amore per la musica non è solo nella quantità e nella varietà degli ascolti, ma anche soprattutto nell'attenzione che uno vi dedica. Così come l'amore per il cibo non è solo nelle abbuffate e l'amore per il sesso non è solo nella ammucchiate.