
ho scoperto che quel film l'hanno già fatto. vedi cosa succede a pensare e non agire? ci hanno già pensato, a fare un film intitolato La notte prima degli esanimi. Un documentario sul b-movie, forse, non so. Non mi interessa. L'idea è tutta nel titolo, per quanto mi riguarda. Io, un titolo così, l'avrei usato per una parodia del film di Romero. Anche se non ho mai finito di vederlo.
Ad ogni modo è ora di imbracciare di nuovo la mia vecchia mini dv e girare qualcosa.
Anche perché ci siamo, è la notte prima del mio ultimo esame universitario.
Perdonate la reiterazione del tema, dunque.
Ecco, vedete? Sono già diventato più responsabile, ho ricominciato a scrivere le maiuscole dopo il punto. Ho perso il vezzo brizziano, sono già un po' meno tardo-adolescenziale.
A dispetto del titolo, qui non si prova alcun terrore. C'è un vago lezzo di attesa e mi sento complice al tempo, vorrei abbracciarlo come un fratello ritrovato e invitarlo a bere qualcosa insieme. Il programma per metà mi scivola via anzitempo dalle meningi, non esauste ma ironicamente appagate. Pensa, mi dico, pensa se poi l'ultimo esame non lo passo.
Certo, non sarebbe simpatico, il fatto. Ma non mi interessa più nulla, ed è quello che mi accade sempre quando mi siedo dinanzi al professore, che il più delle volte è l'assistente. Mi accade che non mi interessa più nulla di come va e come non va, di quello che so e non so, siamo lì io e quel tipo, e io devo raccontargli qualcosa.
E non posso fare a meno di pensare ogni volta, che questo sia un fatto ridicolo. Ogni volta mi viene la tentazione di montare sulla sedia in piedi come un bambino che recita la poesia di Natale, ma con un'aria ben più esasperata, sbracciandomi, e dire:
ma è mai possibile? io capirei se si trattasse di istruire lei, e tutti voi, su qualcosa che non sapete. ma se invece il mio ruolo, ora, è raccontare a uno sconosciuto qualcosa che sia io, sia lui, sappiamo -chi più, chi meno, beh, è un bel ruolo di merda, poco affascinante, e francamente ridicolo. ogni volta così, questa farsa, le gesta meccaniche, uff!
Ma poi ci penso e mi dico che in fondo non c'è niente di male. Ad oggi la situazione stressante è l'unico mezzo attraverso il quale, nella nostra galassia, gli esseri viventi sono capaci di evolversi.
Scendo dalla sedia. Mi rimetto al mio posto, incomincio: dunque...
Non so se avrò genio di scrivere nei prossimi giorni.
Ma di sicuro prima o poi si saprà com'è andata a finire.