venerdì 14 novembre 2008

il fondo d'abisso è già chiaro, come in piscina.
ci sono piccoli pesci simili a quelli che stanno in superficie, né più né meno.
scopriamo branchie inattese. fine dell'apnea. è come nuotare nell'albume, nell'amnios. l'abisso è l'attimo prima dell'alba, è nero. l'alba è l'abisso chiaro, come in piscina. l'abisso chiaro è l'alba a testa in giù. e c'è sempre una nascita dopo. lo si capisce dal colore dell'acqua, azzurro chiaro. rigato di luce. c'è già una mano che viene a trarci fuori, forcipe dolce, dita simpatiche di ostetrico.
a testa in giù come sott'acqua, si nasce.
l'uomo ha paura di questo, l'ascesa e la discesa. ma più di questo ha paura quando non si capisce dov'è il sopra e dove il sotto.
ma quando rompi il guscio sei tu l'inondazione, sei tu la luce che fa splendere tutto.
rinascere vergini, spogliarsi di quello che ti pensano addosso. rinascere a testa in giù, tutto è nuovo, tutto ci appartiene. nessuno ancora ci ha insegnato niente.
ho una teoria sulla parola "mamma". forse l'ho già scritto una volta.
quella parola nasce da pianto sommato al desiderio di suzione. "mamma" è sinonimo di "ho fame", è una frase che è anche una parola. in un altro post dicevo che l'unica parola che è anche una frase è "dio". beh, no, anche "mamma" è così, è una frase. e non è un caso che si dica allo stesso modo in tante lingue.
ci sono cose che impariamo da soli, e sono le uniche cose che impariamo. il resto è dolore.
e l'uomo è fatto per stare bene.

mi rendo conto che scrivo male stasera. dico cose scontate, un po' piccole.
ma è un bene portare il mal di testa alle estreme conseguenze.
così mi torna in mente l'abisso vero, quello nero. quello che non si capisce dov'è il sopra e dove il sotto. quello che ti manca il fiato e stai per annegare.

l'altra strada, infatti, è l'annegamento. è svegliarsi in un sogno più profondo di prima, ancora più dentro all'uovo, uovo nell'uovo. ritrovarsi nel ventre del feto che eravamo, sempre più distanti dalla vita. può essere una strada anche questa. ma è una strada buia. è una strada, ma lo è solo per metà del giorno, quella metà del giorno che si chiama notte. i sogni di giorno sono diversi dai sogni di notte. e non è il sonno che fa la differenza.
ho detto in un post qui sotto che gli incubi sono solo sogni ma i sogni non sono solo incubi, e questa è una cosa buona.
un'altra cosa buona è che la notte è metà del giorno ma il giorno non è metà della notte.
vado a dormire.
svegliatemi quando avrò dimenticato tutto quello che ho imparato.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Io invece mi sono appena svegliato da una notte che è sembrata durare un giorno intero.
Non voglio, a causa del mio stato di intontito, commentare malamente il tuo splendido pensiero ...
Ciao Lao
Mosca di burro.

DRESSEL ha detto...

Ci tenevo a commentarti dal cortile del castello sforzesco. L'uomo è nato per stare bene, è vero. E qui si sta d'incanto. Ti consiglio le parole non le portano le cicogne di vecchioni. Leggero e piacevole.

Radio Pazza ha detto...

Minchia! Stavo rileggendo questo post e mi ricordo improvvisamente di averlo riconosciuto.
Grazie per scrivere bene.
E' tempo che tu ste cose le dica, non le pensi scrivendo soltanto.