domenica 9 novembre 2008


domani, nemmeno domani. appunti per una storia universale dell'ossigeno in 20 volumi.

da peiligang alle baby gang, dai sumeri agli assiri, da omero a plotino, da platone a oniro con i suoi oneiroi, passando per anassimandro, anassimene, anassagora, protagora, pitagora, protanassimandrogeneide, plasocraristagossimandromeletemocritone, per finire con Ugo Bò, i sogni sono un fatterello che stuzzica in ogni quando l'appetito dei pensatori, pressappoco dacché successe che l'uomo s'intuì uomo.

dev'essere successa qualche cosa pure a me, se inizio a vuotarmi così bene nei sogni. al mattino mi sveglio e sono una càscara, una scorza d'uovo. e quando sei leggero così, ad alzarsi non ci vuole niente. una scorza d'uomo glicemico e proteico come zabaione.
il mondo dei sogni è la discarica più profumata che c'è, a volte. la materia che uno ci ha dentro non è spaventosa di suo. a pensarci il mondo stesso, quello reale, è fatto di materia scontrosa, ma alla fine della fiera conta di più il modo in cui metti insieme le cose. è il modo che spaventa, e la grazia è nel modo. è come in cucina, in un certo senso: ci vuole un tocco leggero e svelto, perché le cose riescano bene. e non si tratta di qualità degli ingredienti, ciascuno ha la sua qualità, e se la merita.

negli ultimi giorni cucino piatti evocativi, potenti e dettagliati. non mi piace più -da tempo- schiacciare tutto sotto il peso della panna o dell'olio extravergine. i grassi servono tutt'al più a lubrificare. quasi tutti i fluidi del mondo, a pensarci bene, sono veicoli o interpreti naturali.
il seme dell'uomo veicola omuncoli, il liquido amniotico insegna al feto la libertà di movimento, l'acqua -in forma di fiumi- unisce le vette del mondo ai suoi fondali, così come fa il sangue nell'organismo. l'olio fa girare meglio gli ingranaggi. il vino, dicono (anzi, dicevano), veicola la verità. e può farti interpretare il mondo un po' diversamente. e poi è antiossidante, favorisce il deflusso sanguigno.

il grasso dei miei sogni sono le pulsioni emotive. quando sono sovraccarico di tensione non riesco a sognare, cioè a ricordare, cioè a digerire. c'è una specie di sigillo di zucchero caramellato che tiene intrappolati i figli di Ipno a livello dell'esofago. ma stamane no, mi sembrava di essere appena uscito dal cinema, al risveglio.
dei figli di Ipno il mio preferito è Fantaso, lo scenografo. ma è Morfeo che cura i dettagli e fa sembrare tutto così vero. Fobetore non mi spaventa, gli incubi sono solo sogni. e il bello è che invece i sogni non sono solo incubi.
domani, nemmeno domani ci siamo, e sì che non saremo assenti. ma ci saremo, mai più, nel giro di qualche giorno, manca poco davvero. la tesi sarà presto una dis-tesi.
spero che questo mood ingrassi la punta della mia penna, sicché si riesca a mettere un punto fatto bene, bello tondo e leggibile. giuro che l'università è l'ultima cosa sensata che ho faccio nella vita. laspus.
saluto i miei sostenitori con una poesiola che fingerò di non aver composto io.

"ho di nuovo bisogno di nuovo
e di nuovo so dire vorrei
dormirò nell'albume di un uovo
per svegliarmi nel panta che rei"

(Ugo Bò, Il misticismo onesto di Hobu Ghergai, Ed. Benemalecreo, Parigi 2009)

5 commenti:

DRESSEL ha detto...

in altre parole ti senti bene.
"di nuovo so dire vorrei". ma COSA vuoi?
PS: non è vero, non è cambiato per niente il modo si scrivere. ed è un bene.

Domhir Muñuti ha detto...

a saper leggere c'è scritto anche cosa voglio, nel post.. :P

voglio sostanzialmente smettere di frignare.

sapevo che avresti detto che non è cambiato niente!

Unknown ha detto...

C'è chi dei sogni ne fa materia, c'è chi della materia fa sogni. Io sto cercando disperatamente di suicidarmi nei miei percorsi onirici, nella speranza di verificare se è vero che la mente non conosce la morte.

Domhir Muñuti ha detto...

sei tornato baccante? com'è stato non esserci?

Prisma ha detto...

È bello che tu sappia di nuovo dire vorrei... Anche la poesiola ne ha tratto giovamento ;)

In bocca al lupo per oggi, allora!