lunedì 13 novembre 2006

...che poi uno si dice che comunque ci sara' una conseguenzialita' nelle cose no? Beh, andiamo con ordine. Quando inizi stai a zero. Ok, quindi sei disposto a fare qualsiasi cosa, a qualsiasi prezzo, prendi quello che viene. Inizi, parti con le migliori speranze, non hai niente da perdere perche' hai tutto da dimostrare. Non ti conosce nessuno, e tu gli fai vedere che ci sai fare, che il potenziale e' enorme. Accetti di buon grado anche quelle cose che loro ti fanno fare non perche' ti ritengono bravo, ma perche' a loro non va di farle e le smollano al coglione di turno, che sei sempre tu. Ma e' un passaggio necessario, e lo accetti di buon grado, sei uno che non si e' mai tirato indietro. Passano i mesi. Da un posto all'altro, cambi prima indirizzo, poi mansione, poi citta'. Fai un sacco di esperienze, conosci gente, vieni apprezzato, e soprattutto, udite udite, ti piace quello che fai. Ti dici che uno piu uno fa due, che dopo A viene B e quindi e' logico che la conseguenza sia C, e che fino alla Z magari no pero' almeno a un'onesta L ci arrivi. Macini chilometri, tutti ti predicono il meglio, qualcosa la sai fare e gliel'hai dimostrato. Forse un tuo posto nel mondo l'hai trovato, dopo anni che ti sbatti.
Ma.
All'improvviso ti ritovi fermo, proprio quando non te l'aspettavi, e semplicemente non sai il perche'. Probabilmente perche' non c'e' un perche'.
E' un po' come in un viaggio. Puo' arrivare un giorno in cui quella stessa strada che sembrava asfaltata diventa una mulattiera sconnessa, una di quelle che avevi trovato all'inizio della camminata e che pensavi ingenuamente di esserti lasciato alle spalle. Li' dove la tua cartina segnalava un ponte e poi un villaggio dove fermarti un po', toh, c'e' un burrone. Vaglielo a spiegare a quello che ti ha venduto la cartina, quello ti dira' "che vuoi da me? mica e' colpa mia!". E il bello e' che ha anche ragione. Ti aveva detto che la strada era tutta dritta, a un certo punto quasi in discesa, ma mica e' colpa sua se li' dove doveva esserci un ponte c'e' uno strapiombo. Diciamo che ti sei trovato in un punto della strada dove per tutta una serie di circostanze non puoi andare oltre. Rebus sic stantibus, no se puede, no way. Ora, tu le gambe le hai, e anche buone. Camminare non ti spaventa, sono mesi che non ti fermi, che vuoi che sia qualche altra settimana? Ma il problema resta. Il burrone, caro mio, e' troppo alto. Stavolta e' proprio impossibile da superare. Allora, o cerchi un'altra strada, ma chissa' quanto e cosa potrebbe costarti, e a quanto pare non ce n'e'. O ritorni indietro, e ripercorri quello che gia' conosci a memoria, ma che non ti portera' dall'altra parte. Oppure cominci a sbracciarti, a mandare segnali, sparare razzi a quelli del villaggio, dall'altra parte del burrone. Mandate qualcuno, aiutatemi a costruire sto cacchio di ponte, io ci metto braccia e gambe, corpo e anima. Ma senza il vostro legno e le vostre corde io di la' non ci riesco proprio a venire. Magari a voi non ve ne frega niente, ma fidatevi, ci guadagnamo in due. Sono divertente, conosco un sacco di storie, strimpello anche un po' il piano. Fatemi provare almeno, poi se vi sto antipatico potete sempre buttarmici, nel burrone.
E' un po' che sparo bengala, grido, mi sbraccio, ma dall'altra parte sembra proprio che non mi vedano.
Voi che leggete, avete mica due pezzi di legno e un po' di corda? O il numero di telefono di qualche abitante del villaggio?

5 commenti:

madip ha detto...

arti nodi trasti codi...
mi piace il vostro blog, provate a visitare il mio.
nondi scosti nunci pali.
http://tredot3.blogspot.com/

Domhir Muñuti ha detto...

Mettiti nei nostri panni, di noi che -per ipotesi- siamo dall'altra parte del burrone. Vediamo uno che si sbraccia, pensiamo che ci stia salutando, ricambiamo il saluto. Se gli serve altro bisogna che ci dia segnali più chiari.

Domhir Muñuti ha detto...

Tanto per svarionare. Oppure metti che ti raggiunge qualcuno, vi organizzate e il ponte ve lo costruite voi. Ci sarà pure un albero da cui ricavare un po' di legna, lì nei dintorni. Le funi le vai a comprare all'emporio, ce n'è sempre uno nei giochi di ruolo. E si presuppone che avrai un po' di crediti a pizzo.

Domhir Muñuti ha detto...

I bengala, d'altra parte, dove l'hai presi?

magritte ha detto...

Ammazza come sei puntiglioso..la prossima volta scrivo su noneraprevisto, tie'! :D