giovedì 31 agosto 2006


L'AVVERTIMENTO DI BARBABLU' (Parte IV)
Senza rendersene conto il Selvaggio si era addormentato. E probabilmente si era addormentato senza che nessuno se ne rendesse conto, visto che chiunque passasse di lì sembrava non badare a nulla che lo circondasse. Con la testa china su un tavolo nella penombra aveva chiuso gli occhi e dischiuso le porte del mondo dei sogni. Non sapeva quanto tempo fosse passato quando un ticchettio sulla spalla, un ticchettio sempre più insistente, lo destò dal suo sonno rigenerante. Il locale adesso era completamente deserto, tranne per l'uomo grande e grosso che con la sua corporatura muscolosa ostruiva tutta la sua visuale. Maglietta azzurra con maniche corte arrotolate. Al centro della maglietta una immagine stampata che lo ritraeva con espressione soddisfatta, abbracciato ad uno scafandro e tentacoli di piovra che spuntavano alle sue spalle. Occhi azzurrissimi, ciuffo biondo che si affacciava dal cappello. Un cappello da marinaio. E barba tinta. D'azzurro, ovviamente, di quell'azzurro intenso come il mare visto al largo, lontano dalla costa. Una foto di parecchio tempo addietro, essendo il tipo notevolmente invecchiato. La barba, benchè avesse sempre quel colore, era decisamente più folta; qualche ruga aveva donato una parvenza di saggezza al suo viso squadrato. Mentre il Selvaggio si stropicciava gli occhi, allontanando quel che restava di morfeo dal suo risveglio, Barbablù sedette di fronte a lui. E si accese un sigaro, di quelli che con una sola boccata profumano tutta l'aria. "Stammi a sentire, galeotto" iniziò il marinaio "e stammi a sentire bene perchè sono uno di poche parole". Altra boccata. "Quello che hai colpito era uno dei miei uomini, uno dei miei marinai. Ed è stato un errore colpirlo. Ma ora non ho tempo, la mia ciurma deve salpare stanotte stessa: così era previsto". Altra boccata prima di proseguire a parlare lentamente, soppesando le parole per incutere maggior timore. "E non cambio certo il programma per te. Ma non posso permettere certe cose nei confronti dei miei sottoposti. Quando tornerò se ti troverò allora capirai l'errore che hai commesso". All'ennesima boccata sbuffò sul viso del Selvaggio. "Mi hai capito? Perchè non parli, sei muto per caso?". Pausa. Poi, il Selvaggio (che, non avendo niente da perdere, non era rimasto particolarmente intimidito) biascicò un'irritante risposta ironica, sfoderando la classica voce roca ed impacciata di chi non apre bocca da tanto tempo: "No, sono sordo!". Appena tali parole riuscirono a farsi strada tra il fumo, Barbablù accennò un ghigno, quasi a far capire di aver apprezzato la battuta. Quindi l'omone appoggiò sul posacenere il sigaro, si alzò e, dopo un'ultima occhiata, mormorò, scandendo sillaba per sillaba, quasi temendo di essere frainteso: "O la nave o un altro animale".
Quindi se ne andò senza voltarsi, senza dare nè tempo nè adito ad una replica, lasciando il Selvaggio ancora stordito. Stordito dal sonno, stordito dalle minacce, stordito da una certezza ma soprattutto stordito dagli interrogativi. L'unica certezza era l'aver capito come mai nessuno avesse reagito al suo gesto inconsulto: era evidente che avessero tutti timore di Barbablù. Ma perchè? E come poteva un uomo di tale mole mostrare dei movimenti così compassati, controllati, composti? E come faceva a sapere che era un galeotto? E cosa voleva dire "o la nave o un altro animale"? Quale segreto si celava dietro questa bislacca ed insolita espressione? Più se la ripeteva e più si allontanava dal suo misterioso significato. Più se la ripeteva e meno capiva.
Aggrottò la fronte: "O la nave o un altro animale..."

2 commenti:

falena ha detto...

per l'ennesima volta devo chiedere scusa a tutti e soprattutto a higuerra: ero partito con l'idea di non scrivere qualcosa di troppo lungo ma mi sono lasciato prendere la mano.
e la mia prolissa verbosità (che ho pocanzi manifestato aggiungendo un aggettivo inutile che non aggiunge nulla al significato della parola, cosa che poi mi ha costretto ad aprire questa inutile parentesi) ha preso il sopravvento sul mio buon senso...
spero almeno che vi piaccia!
ansioso dei vostri commenti e dei vostri post che magari proseguiranno la storia...KRGPEMZ

Domhir Muñuti ha detto...

Mi piace tutto, bravi, bella cosa. Spero si vada avanti abbastanza a lungo. Mi accodo non appena trovo lo spunto giusto. LYJBL