mercoledì 30 agosto 2006


Avanguardingo 2

Ahi ahi ahi, il discorso si fa duro. Ma la mia, in fondo, era un'idea semplice.

Non c'è dubbio che l'esercizio, ad esempio, della letteratura e quello dell'ingegneria pongano responsabilità diverse e diversamente proporzionate. Un libro fatto male non mette in pericolo la vita di nessuno, chiaro.
E' qui il punto: lo scrittore dev'esse cosciente che ciò che fa è solo un libro. E che ciò di cui fa uso è perlopiù una tecnica. Questa coscienza è una forma di responsabilità.
Ciò non esclude che lo scrittore e l'ingegnere abbiano ruoli e competenze parecchio distinti, caro Falena.
Poi: non ho mai inteso dire che si debba fare della tékhne un fine piuttosto che un mezzo. Ma quello di "espressione pura", mi pare, è un concetto rischioso ed evanescente. Vi piace il free jazz? Allora ben venga l'assolo di trapano (vedi il blog Cineserie e varie futilità). George Antheil scrisse un concerto per venti motori d'aeroplano. Vi interessa?
Non voglio promuovere una concezione funzionalistica dell'arte. Ma mi irrita la sua ottusa sacralizzazione.

5 commenti:

falena ha detto...

concezione funzionalistica e ottusa sacralizzazione al bando, siamo daccordo. e per carità, la tékhne è un mezzo. ma il concetto di espressione pura è un tantino diverso dal "salviamo tutto basta chiamarlo arte".
io dico semplicemente una cosa: che lo scrittore deve essere cosciente che ciò che fa è un libro (aboliamo il "solo", è inutile ed antipatico). Ma per farlo non deve obbligatoriamente essere cosciente della tecnica narrativa. "obbligatoriamente" deve solo essere cosciente della tecnica basilare della scrittura.
poi che scriva per scrivere, che scriva per dare un messaggio, che scriva con criterio narrativo o no, o che conosca i criteri narrativi e volontariamente li infranga o non li conosca affatto, poco conta.
recentemente come ben sai ho letto tra le varie cose "le particelle elementari" e una delle mie critiche più incisive riguarda proprio l'equilibro tra i personaggi, l'incapacità (o la non volontà) dell'autore di sfruttare meglio certi spunti e certi riferimenti. tutte critiche dovute alla mia maggiore attenzione alla sceneggiatura, all'intreccio, ecc. nonostante ciò non metto in dubbio che sia un libro affascinante sotto certi aspetti e capisco perchè cristian lo apprezzi tanto.
nello stesso periodo ho letto anche un paio di volumi sull'abc della drammaturgia, in cui (con tanti esemi) vengono spiegate varie tecniche narrative. fortunatamente l'autore ha specificato che nessuno di questi è un dogma e nessuna di queste tecniche deve essere obbligatoriamente accettata a priori, rendendole dei consigli. io aggiungo che proprio non seguendo alla lettera tutta la tecnica sono usciti i più grandi capolavori come le più grandi cagate.
L'unica forma di responsabilità è avere l'umiltà di ammettere certe cose e di comprendere che è questo il rischio che si corre, quello di scegliere la strada sbagliata nel bivio tra le cagate e i capolavori. WBMDB

Domhir Muñuti ha detto...

Le tecniche narrative si inventano e si reinventano. Se si ha davvero qualcosa da dire è importante avere anche strumenti ben affilati.
La comunicatività si impara. Così come la stiamo imparando io e te, Falena, grazie a questo dibattito che va diventando, francamente, un tantino prolisso. NZHAQK

magritte ha detto...

beh...se l'assolo di trapano per chi lo fa vuole esprimere qualcosa...perchè no? poi sta a chi lo ascolta stabilire se è una cagata pazzesca o meno...
ps: scusa falena, ma perchè dovrebbe essere la prima e l'ultima volta che sei d'accordo con me? solo per capire...anche perchè non è che mi sia espresso molto in questo blog...

falena ha detto...

niente di personale con te cyber, semplicemente sono uno che fa l'antipatico con le persone che non conosce (un coglione, praticamente) e di solito è un caso raro che dia ragione a qualcuno. nessuna offesa. e anche se so che non dipende dalle mie parole e anche se so che il blog non è il mio, ti invito ad esprimerti di più perchè così possa anche trovarmi in disaccordo con te in futuro!
ONHBLIK

magritte ha detto...

vale, falena...spiegazione limpida e cristallina....a più spesso allora!
ah dimenticavo...lybrkl