lunedì 15 settembre 2008


Ma poi mi siedo, e decido che basta, non si pensa più. Il trucco è quello, la testa da sola non si ferma mai, lo decidi tu. Basta saperlo. Basta.
il treno, la tesi, il bar, la macchina, partire/tornare, studiare/lavorare: no.
Silenzio.

giù nel giardino frizzante di pioggia
tra risa docili, smorfie d'agrumi
femmine belle di scarsi costumi
mostrano seni di splendida foggia.
le braccia tese nel cielo turchese
le mani unite, prezioso bicchiere
hanno raccolto le essenze pluviali
da mantenere, da farne regali
zitto le sbircio ben dietro una foglia
sogno nel sogno una danza con loro
poi me ne vado via ma di malvoglia
per non infrangere tanto decoro
al bianco sogno mi levo piangendo
ci resta appesa l'aurora brillante
confuso gli oneri del cuore attendo
mentre mi tingo di me spasimante.

3 commenti:

Prisma ha detto...

Che bella questa poesia...

Unknown ha detto...

A tal proposito voglio citare Jodorowsky:
La poesia è la colonna centrale dell'arte. La poesia è la ricerca di una bellezza onesta.

Domhir Muñuti ha detto...

però attezione, la POESIA non è la poesiola. la POESIA sta al di sopra di ogni Poesia e di ogni poesia.