martedì 9 settembre 2008



Immagina ...
un'immagine senza limiti, una cornice ad essa sovrapposta, un piccolo osservatore ... così piccolo da non poter averne una visione d'insieme. Lo chiameremo diEGO.
diEGO, incuriosito, percorre in lungo e largo la cornice. Ne resta affascinato, se ne innamora.
diEGO, ancora più curioso, scende dalla cornice e si tuffa nell'immagine. Fino all'orizzonte tutto gli è noto.
diEGO, ingordo di esperienza - ma pieno di sè - corre verso l'orizzonte alla ricerca della fine. Ciò che trova è di nuovo la cornice. Torna a seguirla e si ritrova al punto di partenza.
diEGO riparte nell'immagine e la sua memoria riaffiora ad ogni passo, così decide di cambiare direzione per stupirsi ancora, ed ancora, ed ancora ...
diEGO è stanco e si ferma a riposare sull'immagine. Ciò che ha sotto i piedi è nuovo ai suoi occhi. ma la mente gli offre un dubbio interessante: "Come posso, io, percepire il nuovo se non perchè lo conosco già?". Percepire è ri-conoscere.
diEGO usa la memoria per mappare l'immagine, ma il tempo impiegato nel suo cammino allontana le immagini parziali in un abisso chiamato sogno. L'insieme delle sue notti gli rigurgiterà l'esperienza.
diEGO, al termine del suo errare, avrà illuminato ogni angolo della sua mappa, avrà collocato ogni frammento dell'immagine, avrà goduto di ogni passo e voltandosi indietro apprezzerà l'arabesco del suo sentiero.
diEGO capirà di non essere importante e, congedatosi dall'amata cornice, si getterà dall'altro lato per esplorare ciò che della sua avventura non ha limiti.
diEGO non è più diEGO.
Il tempo non scalfisce l'immagine, ne ritma solo l'esperienza.
Se diEGO l'avesse sorvolata da un'adeguata distanza avrebbe visto l'inizio e la fine nello stesso medesimo istante.
Se il cerchio saltasse fuori dal foglio capirebbe di essere una sfera ...

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riferimenti:

http://www.patrickrizzi.com/percezionedimensioni.htm
http://www.fainotizia.it/2008/07/05/la-quarta-dimensione-lanima
http://it.wikipedia.org/wiki/Flatlandia
http://www.geom.uiuc.edu/~banchoff/Flatland/

2 commenti:

Domhir Muñuti ha detto...

credo invece che se la sfera saltasse fuori dal foglio capirebbe di essere un cerchio. chi l'ha disegnata voleva disegnare una sfera, si è illuso di disegnarla.
se ci crediamo sfere e ci riveliamo cerchi tenderemo a dire frasi come: io non sono importante. è perché siamo delusi. l'illusione e la delusione si definiscono reciprocamente.
ma è davvero così utile questo paradosso, "credere" nell'illusione?
tu non sei un pupazzetto. io non lo sono. io sono importante e non credo nella reminescenza. le dinamiche del cosmo, per quanto l'essere umano si sforzi di cambiarle, sono sempre le stesse, è vero. ma abbiamo la fortuna di poter vivere esperienze sempre diverse in forza della... degenerazione.
come nei film di Svankmajer, il bello è che tutto va a puttane. alla fine c'è l'indistinto, ma quello non mi interessa già più.

Prisma ha detto...

Affascinante questa prospettiva sulla prospettiva, Bak.

L'inizio e la fine nel medesimo istante...