sabato 27 settembre 2008


anche ieri ho scritto ma non potevo pubblicare per assenza di rete.
cose che capitano; o forse è soltanto un'ottima scusa per disonerare l'onere che mi sono imposto.
non ha importanza, per due motivi: primo, in giornata porrò rimedio al misfatto. secondo, la scrittura è sempre finzione, è sempre velata, quale che sia il tema trattato. quindi posso mentire, posso dire di aver scritto un libro intero. e sarebbe sempre vero e sempre falso; anche se lo pubblicassi: chi dice che l'ho scritto io? e se si fosse scritto da solo? se avessi usato un software che compone testi sensati a partire da un alfabeto dato? questa è cabala. ma tutto è cabala oggi, che noia!
e poi anche l'informazione -soprattutto l'informazione, direbbe più di qualcuno- è finzione. la mimesi per definizione è imitazione; per estensione è simulazione. stavolta non assurgo a "scienza" le mie associazioni (etimo)logiche, ma insomma spero sia chiaro quello che intendo: che ogni cosa scritta è critica, è arresto e studio di funzioni e modi della realtà che non sono suscettibili di replicabilità alcuna. tutto sta nel "vizio", connaturato all'umano, di simbolizzare, di staccare ogni cosa dalla sua immagine; come se fosse possibile!
in fin dei conti la credenza nel nuomeno è questione di fede; se non erano del tutto sprovveduti, anche i pensatori che hanno ammesso nei loro sistemi la "cosa in sé" sapevano di non poter sostanzialmente dimostrarne l'esistenza.
non si tratta di oggettività o soggettività: queste due cose stanno già al di qua della cosa in sé, stanno nell'uomo. e del resto, se l'uomo è la sua bocca, la sua lingua, non si deve trascurare che "soggetto" significa il contrario di quel che sembra: non chi agisce, dunque, ma chi è agito, chi soggiace.
si tratta invece di capire che le cose non esistono e non possiamo possederle neanche col pensiero. ciò che abbiamo è l'esperienza, punto.
chi crede in dio non sarà d'accordo con Me, ma anche io credo in Dio. la fede è soprattutto accettare una profonda contraddizione.
ma oggi non volevo proprio parlare di questo.
volevo dire quant'è singolare il destino anagrafico dei nati nell'anno del Signore millenovecentottanta. 1980. l'anno in cui io sono nato.
la particolarità dei nati in quell'anno è che la somma delle prime due cifre che compongono l'anno cristiano con le seconde due dà sempre come risultato la loro età. posto che la regola non vale per il 1980 (solo gli sprovveduti credono ancora che possa esistere un "anno zero") vediamo bene che:

1981 ... 19+81=100 ... 1+0+0=1 anno
1987 ... 19+87=106 ... 10+6=16 ... 1+6=7 anni (ma anche 1+0+6=7)
1994 ... 19+94=113 ... 11+3=14 anni (sto)
2001 ... 20+01=21 anni
2030 ... 20+30=50 anni
2099 ... 20+99=119 anni

il problema del 2100 non me lo pongo, perché se arriverò a 120 anni vorrà dire che avrò smesso di occuparmi di cazzate e iniziato a prendermi cura di me.

per il resto lo so, sembra ci sia una piccola forzatura in tutto ciò; ma se si sta al gioco funziona.
invece non funzionerà mai, ad esempio, per i nati nel 1981:

1982 ... 19+82=101 ... 1+0+1=2 anni ... sbagliato!!!

oppure per i nati nel 1979:

1980 ... 19+80=99 ... 9+9=18 ... 1+8=9 ... uhm, no.

dico male?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

mm non ci ho caito granchè!! e io che sono del 1989???

oxymoron ha detto...

noto con piacere che soggiorni in CB...

Domhir Muñuti ha detto...

@alfie: non ho fatto troppi calcoli ma immagino che il trucchetto stupido valga solo per il 1980.

@oxymoron: da che l'hai capito? sto facendo una tesi su CB, o meglio: sto pentendomi di aver deciso di fare una tesi su CB.

oxymoron ha detto...

ne ho percepito l'odore gironzolando tra le parole! Ci sei dentro più di quanto pensi! E poi perchè pentirsi di un così estatico tormento?!

Domhir Muñuti ha detto...

è che a me CB mi respinge. non lo dico tanto per dire: faccio fatica a studiarlo. credo anche io che ci sono dentro più di quanto pensi.. il dramma è che per fare una tesi mi tocca pensare..

Unknown ha detto...

sei un soggetto creatore ... assumitene il compito.