lunedì 24 marzo 2008


déjà-wurstel

è bello cogliere la stagione creativa, è come scrollare un cedro dal gambo con gigantesca mano, sicché le frutta precipitino al suolo in un rullo sordomuto di tamburi, e la terra incesta si nutra -rifiutandolo- di ciò che genera, anzi che cotante frutta finiscano in cesta.
epperò ogni volta il tutto ha qualcosa di nuovo, perché in sostanza non sono mai esistite le stagioni.
ci avesse pensato ungaretti, secondo me avrebbe detto, molto più efficacemente: si sta come d'estate sugli alberi le frutta. il senso di precarietà è lo stesso, la metrica anche, c'è più assonanza e se non bastasse c'è la caduta dei gravi, e c'è un seme di ottimismo che un poeta non per forza deve disdegnare, manco se rischia la pelle. uno scienziato forse non lo farebbe, vedi galileo.
altrimenti perché non dire: mi rabbuio di misero?
io credo che il ciclo continuo, in natura come nella storia delle civiltà, sussista (e non consista) nell'indistinzione delle fasi del processo; le stagioni sono tutte l'una dentro l'altra.
la natura -poi- non è irrazionale, perché non è che rinuncia alla razionalità: è che proprio se ne sbatte. la natura si subisce, si spartorisce, tenta gaiamente il suicidio nell'estasi di una perpetua eccitazione preorgasmica. ecco il genio di lavoisier, il quale, dico io, fu processato e decapitato dai rivoluzionari francesi per aver detto: nulla si crea e nulla si distrugge. una frase del genere non poteva andare di moda, in quel periodo. un po' come eppur si muove, qualche tempo prima.
e proprio galileo definiva l'infinito come una quantità che eguaglia una sua parte.
sicché, se il discorso vale anche per la qualità, le stagioni stanno l'una nell'altra, ciascuna in tutte e ognuna in ogni altra, e tutte in ciascuna e tutte in una sola.
ma così rischio di annoiarmi molto. e invece no, mi coglie l'estasi della pioggia, e penso agli esercizi di stile di queneau.
voglio parlare di altre cose.

5 commenti:

DRESSEL ha detto...

hai ragione su tutto. la formica, d'estate, vive per l'inverno. la cicala no e infatti fa una brutta fine. dobbiamo aspettarci la fine in ogni inizio e viceversa.grazie per aver citato lavoisier, lo adoro. mi spiace, ma non potrai più vantarti di essere un genio incompreso.
ps: ti ho fatto pubblicità per l'ultimo post, perchè era geniale.

Domhir Muñuti ha detto...

il post precedente è una cosa che ho scritto un paio d'anni fa a parigi, in erasmus..
si vede che non avevo niente da fare, ve'?

DRESSEL ha detto...

a volte le cose migliori le partoriamo quado non abbiamo niente da fare. complimenti (ma mantieniti su questi standard, sennò ti "abbandono")

Unknown ha detto...

Beh anche qua peschi dal tuo vecchio repertorio no?

O<-<

Domhir Muñuti ha detto...

@haikel: stavolta ho scritto di getto.. sarà che sto diventando ripetitivo..
ehi, ma gira voce che... ;)