giovedì 10 gennaio 2008

Sono grato di essere frai i tuoi eletti.
Ne ho approfittato per rivedere il vecchio blog di Barcellona ... ti dico solo che sono le 23:48 del 10-01-2008 e sto nel turno di notte. Non mi sento affatto in colpa per rimandare il lavoro all'ultimo, relegarlo nell'infimo ultimo posto dei miei pensieri meno urgenti (il passo successivo e' l'oblio).
Rileggere le proprie cose fa bene e fa male allo stesso tempo, quasi in maniera incrociata: ti rileggi e pensi "che bello quando pensavo ste cose" poi ti critichi con "ammazza pero' sta cosa la potevo scrivere meglio, ma forse stavo fattissimo" e ti giustifichi. La metti vicino a cio' che scrivi ora e ti accorgi di quanto arido sei diventato e di come ogni post non sia nemmeno un passo ma uno strascicarsi verso la sedia a rotelle da dove la tua creativita' e' caduta. La scena si svolge nel bagno pubblico di una metropolitana. Che tristezza.
Hai ragione Beluga, hai ragione. Quelli erano i tempi non troppo andati degli pseudonimi fra noi, dei Remo Remotti come liturgia, delle trasmutazioni del senso per assonanza nelle chat, della fantasia e degli stimoli del genio Boada, delle partite a scacchi con la speranza di perdere, dei P(aki)C(omputer), delle storie a distanza, dei detournement, delle scarse ambizioni accompagnate da grandi soddisfazioni personali, della nostalgia dei Session Garage (che oggi c'e' sempre meno), di Alice e delle sue meravigliose espressioni di stupore, della voglia di credere che Barcellona fosse casa mia e delle mie idee, dei giorni di festa che sembravano durare di piu', di casa Amarilla e degli specchi riflessi.
Erano tempi migliori, senza dubbio. Non so se fare come Proust o generare qualcosa di nuovo, momentaneamente non hho l'energia per nessuna delle opzioni possibili.
Tornero', lo prometto. A modo mio.
O<-<

1 commento:

Domhir Muñuti ha detto...

e io aspetto che tanto non c'ho un cazzo da fare :D