ho pensato a volte di essere l'interprete autentico della mia epoca. un uomo perfettamente medio, né un genio, né uno sprovveduto. uno che si muove piuttosto bene nella realtà delle cose ma che non disdegna l'evasione. ammetto che non si sta male ma vorrei sempre che le cose andassero diversamente. le cose mie e quelle di tutti; che vanno anche bene, lo ammetto, ma anche no.
e sono uno che si affanna a rispettare e far rispettare la verità ma che ha qualche nascondiglio inoppugnabile, quando serve. e anche quando non serve.
ci si rende conto, ad un certo punto, che non si può fare a meno degli altri.
soprattutto non si può fare a meno di capire, di sforzarsi di capire quali desideri, quali pulsioni, quali malattie e quali ambizioni spingano gli altri ad agire come te, o diversamente da te.
quello che non ho capito mai del tutto è come facciano gli altri a non essere me; o come facciano a smettere di esserlo se lo sono stati.
la simbiosi degli essere è ciò per cui vale la pena respirare, respirare è ciò per cui vale la pena la simbiosi, per quanto la simbiosi sia a volte faticosa, tanto faticosa che stai lì lì per mandare tutto in vacca e arrivederci, a volte.
c'è bisogno di essere davvero vicini, tanto vicini che toccarsi non è abbastanza. c'è bisogno che gli occhi si incontrino in un unico punto di vista, almeno per qualche istante.
vorrei che i miei occhi e i tuoi vedessero allo stesso modo, per qualche istante almeno. che il tatto fosse quello di ciascuno, e quello di tutti e due insieme, e quello di tutti.
quando si parla di diritti non va usato il condizionale: voglio che sia così; voglio vestirmi della pelle del mondo.
non mi attendo nulla, da questo. solo che le cose abbiano un po' meno le fattezze del vetro, e un po' più quelle della carne che respira e che sente. il vetro smorza le voci, rifrange le luci, deforma le forme, isola gli odori, illude di poter toccare.
voglio un rumore di vetro che si spezza, uno sguardo improvvisamente diverso e condiviso.
voglio te, voglio Altro, voglio tutto quello che voglio.
lunedì 5 novembre 2007
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2 commenti:
lo sai che c'e'?
che inizi a capire che differenza c'e' fra chi ama l'umanita' e chi ama qualcuno.
l'umanita' e' un alibi, mentre qualcuno e' reale ... li' davanti a te e vuole le tue attenzioni tutti i giorni.
O<-<
ma perchè Higuerra ha mai amato l'umanità?azz questa mi è nuova..e poi come si fa ad amare l'umanità?già sopportarla è una faticata incredibile.
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