mercoledì 10 gennaio 2007

Io so perchè questo blog si chiama Café Absurd.
Io in un Café Absurd ci sono stato davvero. O si chiamava Absurd Café?
Ci sono stato e c'era anche Higuerra, molto tempo prima che si facesse chiamare così. Diciamo 10 anni fa tondi tondi.
Solo non mi ricordo: l'Absurd era quello vicino la piazza centrale con la Rathaus, e la chiesa?
Nel cortile della chiesa l'ultima notte della seconda volta abbiamo seppellito una bottiglia di birra e dentro la promessa scritta di ritornare ancora. Siamo ritornati, ma la bottiglia non siamo riusciti a trovarla. Ci eravamo dimenticati di segnare il punto esatto.
Oppure era quello vicino la fermata degli autobus? Quello con l'acquario? Ci sono entrato una domenica d'Agosto e Susanne mi ha detto: "E' morta Lady Diana." Non che me ne fregasse molto. Qualche giorno dopo ho visto i funerali in tv. Blair è un grandissimo attore, ho pensato.

Io so bene cosa intende Proust quando fa l'esempio delle madeleines. L'unico modo per ritrovare davvero la casa di Andi sarebbe avere di nuovo lo stesso odore nelle narici.
L'ultima volta la casa di Stefan aveva una mansarda in più. Ho dormito lì. Salivi per una scala che bucava il soffitto. C'erano foglie di thè in essiccazione. Da una finestra vedevo il giardino.
Mi ricordo una mattina. Le porte delle case erano sempre aperte, per strada le biciclette in sosta non venivano legate mai. Nessuno ruba da quelle parti.
Così mi sono ritrovato Raffi dentro casa. Sono sceso dalla scala, la bocca impastata, i pantaloni mezzo sbottonati: uno dei migliori risvegli di sempre.
Una sera siamo andati da Raffi e abbiamo bevuto l'impossibile. Nel giardino dietro casa coltivava marjiuana, ci aromatizzava la birra.
A una certa ora della notte tornano i genitori, due tipi assurdi mezzi hippie. Ci trovano ubriachi lessi e deliranti. Prendono la macchina fotografica e ci fanno delle foto.
Higuerra era così ubriaco che non riusciva a contare fino a sei. Si è messo pure a ballare da solo. Ondeggiava con la birra in mano a ritmo dei Depeche Mode: uno spettacolo rarissimo.
Ha vomitato l'anima e ha giurato di non bere mai più. Ah, promessa non mantenuta.
Quelle foto non le ho mai viste. Pagherei qualunque cifra per averle.
Alle volte sembra un inizio, invece è una fine.
Quella era una fine.
Se ho perso la leggerezza, se ho imboccato qualche strada a senso unico è successo tutto dopo.

Ho passato in tutto cinque settimane in Austria.
Non ho mai imparato il tedesco, ma ho imparato l'inglese. Però riuscivo a distinguere le parole anche se ne ignoravo il significato.
Sono stati cinque settimane tra le migliori di sempre.
L'ultima volta c'erano anche Francesco e Francesca. I quattro compagni di viaggio peggio assortiti che io ricordi. Siamo rimasti così tanto che Francesco non aveva più da fumare.

L'Austria vuol dire: ospitalità senza limiti; un paio di Sabato sera folli in cui è successo di tutto; io che mi lascio condurre da uno zoppo e finiamo per perderci; rientri a casa in taxi e i miei primi sogni iperrealisti; in due sul motorino mentre andiamo a suonare a casa di qualcuno: la strada ghiacciata e la neve tutto intorno; partite a ping pong; i Rammstein in ogni locale, "Engel" pezzo molto tamarro che ballavano tutti; la scuola più pulita che ho mai visto: tutti si toglievano le scarpe e camminavano con le piattine, la campanella non faceva driin ma una scala musicale ascendente; le cime degli alberi dietro le finestre; fiumi di birra; il jukebox con Simon & Garfunkel; Edoardo che si rompe un dente mentre beviamo birra di nascosto e dobbiamo inventarci una palla da raccontare ai professori; io che rubo cartoline di Klimt.
Stefan che si chiude in camera sua con Laura: poteva avere qualunque italiana ma ha scelto lei. Pessima scelta. La sera è così contento che mi offre una birra.
Un mare di ragazze ogni volta. Ragazze bellissime e simpatiche. Era facile e piacevoli innamorarsi. Le mie italiane preferite: Francesca, Marcella, Tiziana, Camilla, Serena.
Le mie austriache preferite: Susanne, Elisa, Cornelia detta Connie ( la ragazza più bella della scuola secondo Stefan; aveva una sorella bellissima "statua di cera"), Patricia detta Pizia, Martina detta Tina.
Ho fatto un disegno molto ispirato che ho regalato a Connie. A casa ho ancora la fotocopia. Chissà se lei conserva ancora l'originale.
Ho spedito per anni lettere in inglese a un indirizzo di St.Ruprecht che mi era stato scritto a inchiostro verde sul dorso di una musicassetta.
E mi ricordo il goulash.
La neve la domenica mattina.
Una gara di tiro del sasso a spaccare bottiglie. "Chi ne rompe una per primo vince una notte di sesso con me" ha detto Tiziana. Il mio sasso prende la bottiglia e la frantuma ma non ho mai riscosso il premio.
Mi ricordo un sacco di cose. E sono sicuro Higuerra le ricora anche lui.
Così come sono sicuro che quando gli capita di ascoltare "Wind of change" pensa agli ultimi giorni lì. Capitava di sentirla spesso questa canzone. Anche sulla strada verso la stazione, quando ha cominciato a piovere e lui ha detto qualcosa tipo: "Anche il cielo piange la nostra partenza".
Pensieri gemelli. Li pensano in due, li esprime uno soltanto.

Il mio ricordo più divertente. La famiglia di Stefan che mi costringe a cantare una canzone italiana. Imbarazzato, gli canto "La società dei magnaccioni", senza chitarra, solo voce.
Mi fermo ogni strofa per una delle traduzioni più improbabili che conosca: dal romanesco all'inglese.
"Let us pass that we are coming
the young boys of this beautiful Rome
We are so fine, almost painted,
And all the girls fall in love with us ..."

Si, caro Hig, anch'io vorrei avere un dvd simile. Mi basterebbe anche la peggiore copia pirata. E sono sicuro che anche la colonna sonora sarebbe perfetta: Nirvana, Morrissette, un sacco di metal dei peggiori, Bose Onkhelz, Rammstein, Take That, Prodigy, Scorpions, Depeche Mode...

7 commenti:

s(k) ha detto...

Ho scoperto una cosa fantastica.
La vedi la foto con quei quattro tizi?
Il secondo da destra è proprio Raffi (Raphael Michael Wiener).
E' un gruppo di Weiz. Ho trovato per caso il loro sito mentre cercavo delle immagini.
Raffi suona il basso.
Gli altri non mi sembra di conoscerli (o riconoscerli).

s(k) ha detto...

No, ti dirò di più.
Uno: Rafael Donner Wiener.
Due: la band ha un sito con diverse foto e pure i contatti di ognuno di loro.
Se ti interessa ti dò le coordinate, almeno ti fai due risate.
Chissà che non si riesca davvero a recuperare quelle foto.

Anonimo ha detto...

HAHA!
Io tempo fa ho trovato Klemens, cercandolo in internet per nome e cognome. C'era la sua foto sul sito dell'azienda per cui lavorava, o dell'università, non so.. C'era anche il suo indirizzo email.
Meraviglie della rete. Ci siamo scambiati un paio di mail, poi niente più. Ho provato a cercare la foto in rete ancora una volta, per mostrartela, ma niente, non la trovo. Meraviglie dela rete.

Anonimo ha detto...

Ci sono stato anche io all'Absurd...curioso trovare riferimenti a "quei tempi"..eh si, 15 anni non sono pochi!
Stonehead

s(k) ha detto...

stonehead, chi sei?

Anonimo ha detto...

Alessandro, suono con Freddy, Higuerra mi conosce...bel giro eh?

Stonehead

Anonimo ha detto...

Stonehead.. ma davvero sei stato all'Absurd di Weiz? Andavi per caso all'Enriques?