martedì 12 dicembre 2006

UN POLLO OGGI

Tecncamente lavoro ancora allo Shaki wine bar Roma anche se ancora per pochissimi giorni. Questo mi rende sollevato ma anche un po triste. Ciò è contrastante ma porta allo stesso risultato. Visitare finalmente il proprio posto di lavoro come un normale cliente, magari la sera dopo aver staccato dal turno pomeridiano. E come guardarsi indietro, ti mangi un pollo e rifletti su come poteva essere gustoso e su come hai fatto bene a mangiarlo tutto e non a lasciarne una parte per domani. Quindi ti convinci delle tue decisioni e ridi su tutte le volte che t'hanno accusato di aver mangiato pollo (...). Insomma era pronta una serata allo Shaki wine bar Roma per questa sera con certe amiche assidue frequentatrici del mio locale. Finiamo altrove, mi porto anche Pio (Pio), e poi da un'altra parte ancora. Si beve e si scattano foto col cellulare, a un certo punto le ragazze cominciano a parlare di big- trolleys o big- loveys (o roba nel genere) che sono dei puttani jamaicani superdotati. Mi sento un po escluso ma sto ridendo ancora sotto i baffi per la cazzata di prima e non me ne rattristo.
La serata finisce e vado, dove ancora non so. In stato palesemente stordito comincio a pianificare il mio ammutinamento mentre cammino per inerzia e per abitudine seguendo un percorso a me familiare. Penso al mio status di extra(comunitario) e di come fottere le istituzioni, mi scoppia la vescica e decido di fare la pipì per strada sotto quelle transenne là. E mentre faccio pipì mi accorgo che sto inzozzando il parlamento e penso con tono civettuolo "oh ma io non volevo...". Finisco sorridendo ed è quasi un attimo e sono già sul largo Argentina, quasi quasi taglio per Trastevere. Ah Trastevere. Alla fermata dell'otto (che di notte a volte passa e a volte no) riconosco Lucio Dalla (parecchio dimagrito poveretto) conversare con Higuerra con aria di chi sembra parli di cose colte ed argute. Im fine mi sembrò che parlassero di calcio e siccome non seguo il mondo del calcio procedetti diritto per la mia strada. Ed è sempre un attimo e mi ritrovo, seguendo vecchi percorsi dimenticati, davanti al Baccanale. Guardo dentro e vedo un tizio, come al solito mi sembra di averlo conosciuto, entro spulciando la rubrica del cellulare in cerca di un nome segnato chissà. Mi riconosce anche lui ma mi chiama con un nome sbagliato e io non ci faccio caso, anzi apprezzo visto che io il suo non sono riuscito a trovarlo. Mi mostra il locale nella sua nuova versione. Quasi nulla è rimasto uguale a quando c'ero io e nostalgico racconto a delle cameriere incredule ma tanto carine le favole del vecchio Baccanale e dei cavalli.
Andando via, con il ricordo di questo ottimo pollo, mi accorgo che mi è aumentata la salivazione e sono contento perchè in lontanaza alle mie spalle c'è un 8 che avanza verso di me.
Ps Lucio ha detto inoltre a Higuerra che avesse ragione sul fatto che un certo K qualcosa non dovesse mollare.

4 commenti:

s(k) ha detto...

K, io?
E perchè dovrei mollare?
Però cerco una stanza ( o letto ) in affito, e molto molto molto rapidamente.
Ne sai qualcosa?

Anonimo ha detto...

K karo mio mi riferivo al contest. Comunque di questo e di altro (tipo casa) possiamo parlarne davanti un bicchiere di vino nel locale dove lavora un ragazzo che ho conosciuto ieri. Si chiama Shaki wine bar Roma e si trova in via Mario de Fiori ad uno sputo da piazza di Spagna. Affrettiamoci pare che abbia progetti stravaganti per il prossimo futuro.

s(k) ha detto...

caro lucio ci vedremo presto

s(k) ha detto...

diciamo domani sera. giovedì.
mi riconoscerai.