venerdì 15 dicembre 2006

Lavorare meglio, lavorare nessuno

Oggi ho capito che il lavoro non stanca. Ho fatto un turno di 8 ore e non mi sono affaticato per niente. Di solito dopo un turno di 8 ore esco dal negozio con un certa voglia di uccidere. Oggi no, proprio no. Che è successo?
E' successo che non c'era A**x, il responsabile, o meglio l'irresponsabile, del negozio. Con i suoi assurdi cambi di ritmo, le sue paranoie (levati quel braccialetto), le sue ossessioni (anche un semplice caffè va servito al tavolo, non importa se il cliente sia una vecchia o il capitano della 4x100), la sua voce a trombetta, il suo disgustoso deodorante. Giuro che ho lavorato senza sosta e non mi sono affatto approfittato della sua assenza. Quando i lavoratori sono sereni e messi in condizione di ragionare il lavoro e la fatica rispondono a leggi distributive, non accumulative.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

You're right!!
it's really!!
Yes! yes, yes!! Dicci il vero...

Casa Russia ha detto...

oppure fai come me: parte prima del piano, licenziati! dalle 17 di oggi sono ufficialmente e felicemente disoccupato...

Anonimo ha detto...

E' proprio così!
Quando non si hanno persone che ti fiatano sul collo con controllo e un loro manuale/copione -cosa che fa sentire d'essere una marionetta- allora si è se stessi...e ci si mette se stessi nelle cose! E c'è qualcosa che aleggia invisibile dentro, ma che ci appartiene così tanto da rendere le cose come fossero un gioco: "Volentieri"!

s(k) ha detto...

Lavorare tutti, lavorare meno ( o nessuno).
Però ho scoperto che esistono delle categorie di professionisti che adottano un altro principio:
Lavorare di più, lavorare solo io.

Unknown ha detto...

Lavorare troppo = lavorare peggio ; lavorare peggio = perdita del lavoro ; perdita del lavoro = non lavorare => vivere meglio (ma di stenti). Alla fine so solo che per fare un tavolo ci vuole un fiore o una sega. Meglio la prima, cioè lavorare troppo ...

Anonimo ha detto...

Sacrosanto cugino Higuerra...sacrosanto...