domenica 5 novembre 2006

Centodieci Collodi

Per un mese porti curriculum in giro. Dici che sei uno studente, un laureando, e che non hai molta esperienza ma che ti va di lavorare. E non ti si fila nessuno.

E poi una mattina uno si sveglia e riscrive il curriculum, lo riscrive pieno di fregnacce, e manco la foto ci incolla. Ci togli tutta la fresca che sei uno studente, che tanto non gliene frega niente a nessuno. E lo distribuisci tipo volantini della discoteca, a chi capita. E allora vedi che ti chiamano in diecimila e tutti che ti vogliono a lavorare, non fa niente che poi non sai fare un cazzo, non sai manco passare lo straccio, basta che dici così: che hai lavorato già: ho già lavorato, eccome, e che non ho lavorato allora? ti sembro uno che non ha mai lavorato? c'ho la faccia di quello che non ha mai lavorato in vita sua? eh?
Toccherebbe riflettere su questo.
Mi sono immaginato davvero le esperienze di cameriere che non ho mai fatto, a Londra, a Parigi, a Ostia. Ti fanno l'intervista, il coso, come si chiama, il colloquio e tu racconti, ho fatto questo e quello, anni e anni l'ho fatto. E a loro gli va bene.
D'altra parte in un qualsiasi posto dove si vende qualcosa ci vuole gente che sa raccontare le fregnacce. Allora se dici che hai lavorato anni e anni e poi non sai manco passare uno straccio, il manager dice, fa: eccolo, abbiamo trovato l'uomo che fa per noi, uno veramente bravo a raccontare le fregnacce.

1 commento:

magritte ha detto...

Sai qual'e' la cosa piu' divertente? Che scrivendo fregnacce sul curriculum c'e' gente che fa carriera nelle organizzazioni internazionali...