lunedì 7 agosto 2006


"A volte mi sorprendo ad aspettarmi che il blog si nutra da sé.
E' vero, esso pare caduto in un'insostenibile desolazione, ben difesa da questo fondale blu marino; ma di mare alto, di mare profondo. Quasi d'abisso.
Ciò non rende giustizia ad un mondo carico di tinte interessanti. Se poi la parola "interessante" non vi piace cercatevi pure un sinonimo".
Higuerra, in quel frangente, sosteneva, tra le altre cose, l'opportunità di placare, per mezzo di laute rincorse, le foghe ormonali suggerite dal periodo storico. Non avesse temuto l'imboscata della buoncostume, avrebbe ben volentieri divulgato - corsa durante e prima e dopo - una di quelle segrete conquiste intellettuali che una persona avveduta suole tenere per sé, e che una persona buona - buona come solo i più intelligenti sanno essere - esige invece proferire a chicchessia: ...

Higuerra era un uomo avveduto, di media intelligenza, un po' timido.

Borges, la sera, vezzeggiava focolarmente le sue remote velleità di lettore; sì, perché Higuerra intuiva che leggere non vale meno che scrivere, a voler fare le cose come si deve. Chi altri, nel raggio di 500 chilometri, avrebbe saputo chiedersi, tanto per dirne una, il perché di quei dodecasillabi al principio del canto XV dell'Inferno? Scalia, forse.

PS: lasciate in pace il volatile.

1 commento:

LeCannu ha detto...

Caro higuerra,
non disperare. Goditi la vacanza, il blog resisterà e così pure le nostre crisi di conoscenza.
Salutami il mare di spagna e chi sai tu,
qui si continuerà a parlare di futilità e amare questioni esistenziali ..condendo il tutto con un pò di birra annacquata.

Bllahh!
Au trec!