venerdì 22 agosto 2008

sarà l'ottimismo a suggerirmi certe cose. ma come sempre, in ogni suggerimento io vedo il suggerimento di un suggerimento, così come in ogni cosa vedo un duplice rimando, un qualcosa di spiroide, una doppia mandata, un'eco di quella cosa.
e quindi nell'ottimismo, sono ottimista. e mi suggerisco la cosa seguente: cioè che: se ho perso tanto e tanto prezioso tempo a non far nulla di interessante nel corso della mia sinora breve vita, c'è un motivo; e il motivo in quanto motivo è una ragione, per un fatto di sinonimia. e la ragione in quanto ragione è una giustificazione, per un fatto semantico, laddove ragione oltre che motivo è anche ratio. e oso che ratio sia giustizia. e la ragione del non far nulla è nella fede dell'estemporaneo. l'ottimismo, oggi che sono ottimista, mi suggerisce che, essendomi io mostrato a me medesimo -in vari frangenti della mia sinora breve vita- in grado di gesta estemporanee ed efficaci, sono capace, anche per i giorni a venire, di gesta estemporanee ed efficaci.
ci ho pensato oggi mentre scrivevo pagine stracce di questo libro un po' inutile, ma bellissimo, che sto scrivendo.
ad un certo punto ho preso a versare giù inchiostro virtuale sulla pagina bianca, e mi son ritrovato a dire (ancora non me lo spiego) cose persino sensate intorno ad un argomento -quello appunto del mio nuovo libro- che, per interessante che sia, divulgandosi non modifica in modo sensibile l'andamento delle cose su questo pianeta (e questa insufficienza, per una bestia ibrida come me, è una cosa non dico grave, ma gravissima sicuramente sì).

Così parlo di me nel mio ultimo libro:

La propensione, la ricerca volta al funzionamento del testo, lo spinge ad agire dall’interno. Il testo, di conseguenza, in lui non agisce secondo un andamento organizzato dei materiali, non è volto ad una espletazione crono-logica delle proprie funzioni. La funzione è individuata ed elaborata, nel nostro autore, per quelli che sono i suoi aspetti, diremmo, sincronici. Ciò è ravvisabile non soltanto nello scardinamento della diacronia,  della marco-sintassi filmica, del climax, in una parola: della narrazione. La sincronia è anche nel trascurare, camuffare, sfigurare, denigrare la forma dialogica e con essa ogni elemento di contiguità, a favore di un approccio, di una necessità, di una modalità rappresentativa fortemente “simultanea”. Lo svisceramento del nucleo del testo ha a che fare con quello che molti critici, a partire da D., definiscono l'amputazione degli elementi di potere, che al nostro autore occorre nella sua maniera di mettere in scena i drammi elisabettiani.  Il dialogo stabilisce inevitabilmente una gerarchia, quindi va soppresso.

Agire dall’interno, rompere il gioco narrativo e interpretativo per svelarne il senso “fermo”, per mostrarne il motore; sospendere il tragico, come scrive un suo contemporaneo: «Una azione fermata nell’atto abortito è quanto m’è piaciuto definire sospensione del tragico. È così che, grazie all’interferenza di un accidentaccio, la surgelata lama del comico si torce lancinante nella piaga inventata tra e pieghe risibili-velate della rappresentazione del teatro senza spettacolo. Annientamento erotico.»

Mostrare sostanzialmente il divenire del testo, così come C. alludeva a trasformazioni, per così dire, bidirezionali. Il nostro autore addita, una volta estirpato il nucleo e soppressi gli elementi di potere, la possibilità di procedere in una direzione qualsiasi, pretestuosa o arbitraria. Ma poi non procede proprio affinché l’atto resti in potenza, o procede in modalità minore.

L’ipotesi è che lo faccia per avere a disposizione non un testo da interpretare, citare, recitare, variare, dissacrare, distruggere: ma per avere un luogo, una chora, un ricettacolo, una partitura aperta o una cavità in cui far risuonare la phonè, in cui muoversi ed esprimersi senza vincoli, senza inibizioni, senza tabù. 

(Luca Gaigher, Lupus in fieri, autoedizione 2008)

4 commenti:

DRESSEL ha detto...

dove e quando posso trovare questo libro, al quale farò un pubblicità vergognosa (in senso buono)?

Domhir Muñuti ha detto...

purtroppo devo concluderlo presto.. quando sarà pronro ne avrai una copia.

Domhir Muñuti ha detto...

pronto, non pronro..

DRESSEL ha detto...

lo voglio pronro, non pronto! grazie carissimo!!!