Il realismo è la più narcisistica delle tendenze artistiche, ce lo dice il nome che porta. Il simbolismo, l'iperrealismo e tutti gli ismi storici ed eccellenti sono modesti perché ci parlano d'altro. Ma il realismo ha un autentico potenziale distruttivo, corrotto. Il realismo devia, scoraggia, inneggia al martirio, alla reticenza subdola, all'inganno puro. Non svela nulla perché si arroga la capacità di svelare. Svelare di che velo? E' lì il punto, il realismo insinua che ci sia un velo e che questo velo non va squartato. Devi guardarci attraverso.
Invece Fontana, poverino, taglia una tela; Dalì e Bunuel ci si mettono in due a squartare un occhio di gomma. Tapini.
Rossellini, però, dice: io non squarto nulla. E dicendolo sa che noi pensiamo: ma come, non squarti tu forse il velo? Rossellini risponde: il velo c'è ma non va squartato; in quanto velo ti dà modo di guardarci attraverso.
L'artista onesto sa che il velo non c'è, e rinuncia all'arte. L'arte non è per gente onesta, perché da sempre colma gli occhi squartati e svuotati dei collezionisti e ne vuota le tasche piene. Perché da sempre è asservita ai potenti.
Ma sia chiaro che io non ho nulla contro i potenti. I potenti hanno l'onestà di portare avanti la legge del Cosmo: il cosmo è votato al disordine, un voto è dovere, un dovere è legge per sé e per ogni cosa che vi si opponga.
Non penso una sola parola di quelle che ho scritto.
2 commenti:
il bello di certi discorsi è che puoi dire tutto o il contrario di tutto, avendo sempre ragione.per cui, anche se non pensi quello che hai scritto, hai ragione uguale
Io penso quello che ho letto, ma perchè il tuo scrivere è tiranno ...
O<-<
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