sabato 27 ottobre 2007


A Roma c'è la Festa del Cinema ma non entro nel merito.
Di film non ne ho visti, non ho tempo per fare la fila, accaparrarmi biglietti per grandi eventi.
Vado al cinema, all'Eurcine per la precisione. Non ci sono mai stato. Faccio la piccola fila per vedere il film di Coppola, entro in una sala molto grande, siedo un po' troppo lontano e una volta tanto non sono solo.
Premessa soggettiva: Coppola (Francis Ford) è il più grande dei registi viventi
Premessa oggettiva: Coppola comincia ad avere una certa età, e di solito dopo una certa età è indiscutibile che certe facoltà vengano meno, la creatività si appiattisca. In più sono dieci anni che Coppola non gira un film. In questo tempo si è occupato di produzione soprattutto, perchè oltre che regista è anche a capo di un piccolo impero economico tutto suo che risponde al nome di American Zoetrope.
Seconda premessa soggetiva: del film non so niente, ho visto solo una locandina ma non un trailer, nè una recensione. Mi considero fortunato perchè non ho la più pallida idea di cosa mi aspetti.

Ma allora questo film è bello o no?
E' bellissimo, ma forse molto di più. E' un po' presto per tirare giudizi. Il film è molto complesso, stratificato e insegue un discorso filosofico non sempre facile da seguire.
Ma se spegni il cervello, se non dai ascolto alla parte più pedante della tua intelligenza non puoi non essere d'accordo che "Un'altra giovinezza" è un capolavoro, se non addirittura un Capolavoro, una pietra miliare, un film da amare, da rivedere, da studiare, un film raro, bello da vedere se si hanno occhi per vedere il bello.
Coppola gioca sempre con cose molto più grandi di lui, tira in ballo l'assoluto, straborda, esagera, raggiunge la profondità, viaggia su binari che non sai mai dove ti potranno portare ma è sempre un passo oltre. Fa parte di quella schiera di pochi grandissimi che hanno saputo guardare al Cinema come qualcosa più grande della vita e a ogni film come un percorso di morte, che debba contenere tutto il possibile, dire tutto, mostrare tutto, emozionare, assimilare e riassumere tutto, perchè il film è un sogno lungo due ore dal quale ti sveglierai nel momento crudele in cui si riaccenderanno le luci in sala.
Non so cosa hanno pensato gli spettatori alla prima di "Otto e 1/2". Non c'ero quando Godard cambiava la storia del cinema con il "Fino all'ultimo respiro".
Però ieri ho visto questo nuovo film e ho avuto l'impressione di stare vivendo un momento importante della mia vita da spettatore.
Il film è uscito da un giorno soltanto.
Presto arriveranno le recensioni, poi gli articoli sui giornali, poi i volumi monografici, le tesi di laurea, i dibattiti e in fine anche "Un'altra giovinezza" troverà la sua collocazione. Sono proprio curioso di sapere come andrà a finire.
Intanto, andatevelo a vedere.

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