domenica 21 gennaio 2007


La Sagra del Pomodoro del Venerdì sera


Succede che dopo un'ora e mezza di fila ci perdiamo tutti ma otteniamo il nostro diritto d'ingresso alla locale Sagra del Pomodoro, che si svolge di solito nei fine settimana in posti diversi del mondo e in punti diversi delle varie città.
Dopo di noi qualcuno annuncia che il barattolo è pieno e richiude il coperchio.
All'interno si sprecano le offerte votive intorno a banconi. Per pochi euro ti danno un bicchiere di Tomato soup che facilita l'ascesi mistica che il luogo richiede. Niente ascesi mistica per me nonostante il bicchiere.
I più esprimono la loro religiosità nella trance del ballo. Le più religiose indossano tutt'altro che vestiti della Domenica. Infatti è Venerdì e c'è troppa carne in giro.
E' facile sentirsi santi con lo stomaco vuoto.
Commessi e commesse della posta, sacerdoti e sacerdotesse del pomodoro mischiano dischi diversi che non conosco. Sono poco aggiornato sugli ultimi salmi alla moda.
I pomodorini più fortunati si pelano l'un l'altro contro un muro.
Io mi incarno nel centro di gravità permanente della noia. Sto fermo o quasi e non perdo il succo.

Sul lato opposto del Tevere persone che non si conoscevano prima si scambiano numeri di telefono. Sarebbe una magnifica storia d'amore, di quelle che cominciano con un botto che sventra il lato destro di un'auto.
Essere costretti a stare così dare mostra delle proprie ammaccature nel bel mezzo della strada. Per fortuna c'è sempre qualcuno che capisce in questi casi, o almeno pensa "per fortuna non è successo a me". Ma certo prima o poi capita a tutti. Non è un buon motivo per non comperare un'auto o imparare a guidare.
Al mio ritorno però vedo una sola macchina.
Un monaco buddista transgenico ci chiede la direzione per la stazione di Milano. Ci offre per ringraziare un cartoccio caldo di gomme da masticare al gusto di castagna che si dicono miracolose contro l'impotenza.
Seduti sul parapetto del Tevere ci tuffiamo nelle acque per recuperare Catherine che si è lanciata tutta vestita da un altezza di venti metri. Poi finiamo per litigare su chi di noi due è Jules e chi è Jim, senza accorgerci che è un film in bianco e nero.
Catherine si sdoppia e assume le sembianze di due donne dalle iniziali consecutive. Jules e Jim sono gli unici coi vestiti bagnati. Si avvicinano al tourbillon per asciugarsi.
E intanto capisce Luca che tutte le strade riportano a Roma.
Però se ti butti nel fiume finisci a Ostia.
Magari, una volta, il risveglio su una spiaggia, al mattino.
Bisogna almeno andare a dormire prima.
L'ennesimo rito del sonno.
I topi a fendere la notte anche nel posto più bello del mondo. Romani più di me, da innumerevoli generazioni.
Alla fine sono andato all'appuntamento senza il giubbotto antiproiettili che avevo promesso. Quando il mio killer ha mal di testa sbaglia spesso la mira.
Finisco lo stesso crivellato di colpi.

Sotto casa incontro una tipa che mi sembra di conoscere. E la conosco: è la barista di fronte casa in abiti civili.
Ancora nessuna alba. Rientro in stanza e il mio compagno di cella è in piedi davanti al computer. Ancora non ho capito come si chiama. A questo punto forse non lo saprò mai.
Sono quasi le sei. Mi denudo a metà, mi infilo sotto le coperte.
Il sonno arriva, e se ne va dopo quattro ore.

5 commenti:

Domhir Muñuti ha detto...

Domani è lunedì.. ogni lunedì è un potenziale primo giorno di scuola o di vacanza, considerato che la domenica è tale anche quando si è in ferie.

s(k) ha detto...

Mi piace la grafica nuova del blog. Si adatta a me che scrivo parecchio perchè distende il testo in larghezza e non crea colonnine secche e lunghe.
La Domenica sera è il momento in cui ho più bisogno di una camomilla, baci della buona notte, una nonna a raccontare favole mentre mi addormento.
Domani si ricomincia, oh yeah.

apepam ha detto...

io non sento differenza nei giorni...
che trip questo post!!
Baci..

s(k) ha detto...

Io non sentivo differenza nei giorni solo quando godevo ancora delle ormai lontane vacanze scolastiche estive.
Il mercoledì è sempre il cuore di tenebra della settimana per me.
Azz, oggi è Mercoledì.

Però ammetto che la differenza la noto molto di più quando lavoro tanto.

apepam ha detto...

io lavoro, e continuo a non sentir differenza nei giorni..
boh?