domenica 17 dicembre 2006


Essere Sestessovich (relativamente ai commenti al post De Profundis di un blogghista di merda, redatto da K)

Caro anonimo, non a caso dicevo che gli spartiacque mi piace impormeli da solo. Per me non si tratta di conformarsi al senso comune, si tratta di godersi il piacere della "differenza". Calarsi in mondi e personaggi differenti è quello per cui vale la pena vivere. Per me, intendo. Fermo restando che non capisco cosa mai significhi non essere sé stessi. Proprio non ci arrivo.
Poi, se essere se stessi significa sentirsi a disagio quando si incontra il "differente", allora davvero non mi interessa.
I poeti maledetti non vanno di moda - del resto non vanno di moda neanche le Metamorfosi di Ovidio e l'Ovomaltina - ma "essere se stessi" oramai lo dicono solo a Miss Italia.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè te la prendi tanto, il mio commento non voleva essere (e non è stato) accusatorio nei tuoi confronti. Se non capisci cosa significa non essere se stessi, non è compito mio spiegartelo, ma se il tuo riferimento a Miss Italia vuole tacciarmi di banalità, sappi che non mi dispiace affatto essere banale. Per me essere se stessi è soltanto sentirsi a proprio agio (e non a disagio come supponi tu) nella vita che viviamo, sia che incontriamo il simile, sia che incontriamo il differente. Io personalmente non sempre ci riesco, e talvolta mi accorgo che ho fatto/ detto cose più per aderire a un'idea che ho di me che per reale esigenza. Questo per me è "non essere sè stessi".
Le mode non mi interessano più di tanto, quella sui poeti maledetti era una battuta relativa al tuo "preferisco schiattare tra un anno senza rimpianti" che fa tanto Jim Morrison dei poveri.
Le Metamorfosi di Ovidio è uno di quei testi che amo molto, l'Ovomaltina un pò meno.
Grazie per aver dedicato un intero post al mio commento, non so quali fossero le tue intenzioni ma non posso non considerarlo un onore!

Domhir Muñuti ha detto...

Il tuo commento, mi sembra, tratta con sufficienza alcune cose da me dette in diverse occasioni, e questo mi lascia un po' interdetto, tanto più che ti nascondi dietro l'anonimato. Dico "ti nascondi" perché un'identità virtuale di sicuro ce l'hai; se non ce l'hai createla, non è buona creanza andare in giro col passamontagna a comportarsi da "se stessi"; è per lo meno contraddittorio.

Anonimo ha detto...

Se vado in giro col passamontagna è perchè non posso fare altrimenti. Credimi. Un'identità ce l'ho, sia virtuale che non, ma non sempre va bene mostrarla. Nel primo commento che ho fatto ho posto esplicitamente a K. le mie scuse per questo.Non ho trattato con sufficienza cose da te scritte, al contrario: mi piace il tuo blog e fossi in te mi sentirei onorato di sapere che c'è qualcuno che si legge tutti i tuoi post, e ci riflette pure su. Detto ciò, non volevo fare polemiche, questo è il mio modo di scrivere e di essere, può piacere o non piacere, ma sono io. Purtroppo col passamontagna. Ciao Higuerra.

s(k) ha detto...

Avrei tanto da dire ma non mi va di aggiungere post.
Continuo a pensare che diventare adulti sia una scelta conformista. Prima o poi ti tocca. Trovami una alternativa valida, se ci riesci. Ma forse c'è e qualcuno l'ha trovata per sè.
Un tempo frequentavo gli amici soprattutto. Ho frequentato per lavoro gente più grande di me negli ultimi mesi. Mi hanno insegnato tanto. Mi sono ritrovato al di là del ponte senza neanche accorgermene.
Scherzo e dico che è bello avere la mia età. Una volta avevo 15 anni e mi dicevano che ero vecchio dentro. Ora sono un po' più vecchio pure fuori, le due cose coincidono e mi sembra fantastico.

Poi Jim Morrison o meno. Oggi riascoltavo Vasco. "Fronte del palco", che album! Magari domani attraverso la strada, mi ficca sotto una macchina per sbaglio e muoio, io che ho campato poco e male! E quel bastardo di Vasco continua a fare l'eroe maledetto fino a settanta anni. Ah, sai che risate!
Però è anche vero che piace proprio perchè rappresenta alla grande, in certe canzoni, quello che molti di noi non si possono permettere di fare ma sotto sotto desiderano.
E' bello e giusto essere se stessi. Certe volte è insopportabile e allora si cerca un alter ego, un nickname, delle "parole da imparare per non cantarle soli".

Non volevo sollevare un putiferio, ma vi ringrazio di cuore per quello che avete scritto.
Non litigate che poi mi sento in colpa.
E' stata una giornata mite per me. Finisce in bellezza perchè ho un appuntamento con M. e non potevo chiedere di più.

Ah, secondo me si può scrivere da ubriachi anche senza bere un goccio. Penso che Gide facesse riferimento al processo di scrittura-revisione-riscrittura necessario a chi lavora con le parole, soprattutto ai romanzieri.
Frase a effetto, bella, ma che non dice niente di nuovo.

Devo ripassare l'arte della sintesi.

Anonimo, sii franco ( o Franco?), ma ci conosciamo già?

Domhir Muñuti ha detto...

Anonimo, in effetti il tuo stile non mi è nuovo.. Ma evitiamo suggestioni e misteri ulteriori.
Però sento di darti un consiglio, anonimo: se vuoi che le tue idee siano rispettate presentati come si deve: ci vuole poco a falsificare un nome come il tuo.
A presto.

Anonimo ha detto...

Giungo ora qui, e mi ci infilo, perchè l'argomento è interessante!

"Essere se stessi", al di là che può esser diventato di moda citarlo, esattamente come nelle pubblicità ora si usa molto con voce suadente, carezzevole, femminea ma quasi infantile, sussurrante ma brillante, sensuale ma non troppo, motivare un acquisto con un: ..."perchè mi amo"... (l'avete letto nel modo giusto? caldo/sensual/gentile?)....
Dicevo: al di là che ora va molto di moda (come il fatto di amarSI), comunque penso che sia la cosa più difficile "da formare" nella vita!!
ESSERE SE STESSI! Perchè lasciarsi condizionare da ciò che è esterno a noi, è umano, e spesso si deve combattere contro un interiore timore di negarsi "all'altro" per restare se stessi!
Diventare adulti, scusate se rompo co' sta storia (era anche su un post di "Non era previsto", sempre tuo, Higuerra, no?), ma veramente: NON è mettere la testa a posto! NON è conformarsi!
Sono un'adulta per età, e ci sono arrivata facendo la bambina, e probabilmente ancora non sono cresciuta completamente, forse non lo farò mai, e tanto meno mi conformerò a ciò che non mi sta bene, e ...che significa "mettere la testa a posto"? Cosa intendete quando dite ciò?
Diventare adulti è solo rimboccarsi le maniche per considerare la propria vita, senza delegare! E non è facile, solo questo! E non vi state già sforzando in tal senso, pur NON considerandovi Adulti?
Conformarsi non tocca, conformarsi è rinunciare alla propria creatività, è ingabbiarsi, non è crescere, è delegare alla Mamma Società, con schemi e ruoli preconfezionati!
Scusate l'enfasi ma anche l'esser prolissa!