mercoledì 4 ottobre 2006


Mi dice, Piòtr, mi fa, dice, “Ma insomma parti, te ne vai? Ma domani, proprio?”
Dico “Sì sì, anzi no, mica domani, me ne vado oggi”
“Hai fatto le valige?”
“No, le valige no, ho fatto uno zaino, ho riempito di vestiti uno zaino. Uno zaino abbastanza grande. Ho i cambi per una settimana, dieci giorni, poi conto di lavare le cose man mano. Sette otto mutande, sette otto magliette della salute, sette otto paia di calzini. Quattro jeans, due paia di pantaloni normali, una tuta, qualche felpa, maglioncini e altre cose. Una sciarpa, un berretto, cose così. I borselli con lo spazzolino, il dentifricio, le lenti a contatto, un bagnoschiuma e uno shampoo, il tagliaunghie. E altre cose. Medicine, medicinali, cose varie”
“Il biglietto ce l’hai?”
“No, il biglietto adesso funziona che vai all’aeroporto e gli dici un codice, e loro ti fanno ‘Tutto ok, buon viaggio’, niente biglietto, solo un codice, tipo sette, kappa, enne, mille, acca, ipsilon, quattro, una fresca, una frasca, e ti dicono, dice ‘Ok, va, buon viaggio’ e chi s’è visto s’è visto”
“Ah. Vabbè”

E insomma io sono quasi pronto, e Piòtr sta col labbro di sotto cacciato in fuori e gli occhi a palla, e guarda lì, da qualche parte, ma da quella parte non c’è niente da guardare, sì, vabbè c’è un letto, una scrivania, cose così, cose che non c’è niente da guardare. Poi mi fa, dice:
“Ma…”
“Che?” gli faccio io
Dice “Ma le scarpe? Eh? Le scarpe non te le porti?”
“Eh, le scarpe, certo che me le porto, un paio me le metto ai piedi, altre paia in valigia, nello zaino, due, tre paia in tutto, quattro paia, così”
“Ah. Beh, sì, infatti. E… e col computer? Come fai col computer?”
“Mi porto pure il computer, mi porto uno zaino grande, uno zaino piccolo con dentro varie cose, e la valigetta col computer”
“E le casse? Per ascoltare la musica, le casse te le porti?”
“Sì sì, che vuoi che non c’è un posto nello zaino piccolo per le casse, le infilo da qualche parte, nello zaino piccolo”

Sono pronto, quasi pronto, Piòtr ruota la testa in giro, la gira di qua dove c’è un letto, una scrivania, la gira di là dove c’è una libreria, carica di libri.
“E quei libri?” dice Piòtr, prendendone in mano uno, “I libri te li devi portare, no?”
Gli faccio “Certo, nello zaino piccolo metto anche i libri, tutti i libri che vedi lì su, anche quello che hai in mano”
“Ma non fai prima a portare tutta la libreria?” dice lui, facendo un ampio gesto col braccio.
“Ma infatti hai ragione, me la porto, tutta la libreria con i libri, la smonto, pezzo pezzo, la faccio entrare nello zaino grande, dai, aiutami a smontare”

E iniziamo a smontare la libreria. E pezzo pezzo la infiliamo nello zaino grande. E poi mettiamo anche lo zaino piccolo nello zaino grande. E anche la borsa del computer.
“E poi, nel posto dove vai, se devi leggere come fai?”
Dico “In che senso, come faccio? Come faccio a fare che?”
“Eh,” dice “se devi leggere ci avrai bisogno di una scrivania, oppure di un letto, almeno”
“Ma infatti,” faccio “ma infatti la scrivania me la porto, per leggere, studiare, per metterci sopra il computer, le casse. E il letto pure, sennò come faccio, mica solo per leggere, per leggere basta una scrivania, più che altro per dormire, mi serve il letto. Metto tutto nello zaino grande, lo zaino è grande abbastanza. La scrivania, il letto, il termosifone, la chitarra,” dico io, e intanto infilo tutto nello zaino.
E poi attacca Piòtr “La sedia per sedersi, la tv per guardare la tv, la radio” e infila tutte queste cose nello zaino grande, “l’armadio, che fai, lasci l’armadio? E poi dove le metti le cose, i vestiti?”
“L’armadio, la scarpiera, i lampadari, la tazza del cesso, la cucina, il soffitto,” gli faccio io, e anche io infilo tutto nello zaino, l’armadio, la scarpiera, eccetera.
“I muri, le stanze, ti porti tutta la casa, insomma,” e la infila nello zaino.
“Sì sì, infilo tutto nello zaino grande, casa mia, casa dei vicini, Nicola, Franco, Scalia, Arduino, Maria, Gianni, tutti nello zaino”
“Il fornaio, l’ufficio postale, la signora Ferrauto, il figlio di Anna, coso, Michele, e poi il Bisca, Falena, e il camion della mondezza” e ficcava.
“Il distributore di benzina, la macchina, le Cannù, la Cannù, Nicolò, Nicolà, Pasquale, il luna park, la piazza del mercato con tutte le bancarelle, lo zerocinque barrato, l’aeroplano” e infilavo.
“Tutto nello zaino grande, il municipio, l’aeroporto, la pineta, la spiaggia…” e mettiamo tutto nello zaino, tutto.
“Tutto, il mare, il Paese…”
“Gli oceani, le isole, i continenti”
“Il mondo, la luna, il sistema solare”
“Il sole, le galassie, il giorno, la notte, l’amore”
E a un certo punto ci siamo solo io e lui, e basta, in mezzo ad uno sfondo nero.
“E l’universo?” chiede lui, e allarga le braccia come uno che sbadiglia, e poi chiude i pugni come volesse stringere qualcosa, e tira via tutto quel nero come fosse una tenda, un grande telo nero, leggero leggero, e se lo mette addosso a mo’ di mantello.
“Tutto nello zaino grande,” gli faccio, “anche quel mantello, dai, non perdiamo tempo”
“Tutto.”
E ci siamo io e lui e lo zaino grande e basta.
“Allora buon viaggio,” mi fa Piòtr, e si infila pure lui nello zaino.
E resto io solo, con lo zaino, e niente altro, e me lo metto sulle spalle. E parto, vado.

8 commenti:

sgamas ha detto...

è la cosa più bella che potrai mai scrivere...davero

falena ha detto...

davero...e finalmente hai scritto qualcosa che è senza finale perchè è già un finale senza una fine.
QODUBEM

LeCannu ha detto...

Abbravo.. buon viaggio!

s(k) ha detto...

E anche se tu non ci crederai buon viaggio anche da parte mia, pure se non ho ancora capito come cazzo hai fatto a non capire.
Ho scritto cazzo solo per poter essere censurato per la seconda volta in vita mia.
Gran bella soddisfazione la prima.

Domhir Muñuti ha detto...

Hasta luego

daniela ha detto...

Che bello, Higuerra, che bello...Non ti conosco affatto, se non dai pochi racconti che mi fa Andrea, ma non ti nego che il tuo post mi ha commosso. E' proprio bello. Avrei quasi voglia di metterlo in uno zaino grande grande.

bisca ha detto...

Una delle cose più belle che abbia mai letto.Mi hai fatto venire la pelle d'oca. Sul serio!
Bravo!In bocca al lupo per tutto!

Rotellina ha detto...

Una piccola meraviglia...ancora torno indietro nel tempo a rileggerti.