martedì 5 settembre 2006

Antipyrgos Parlagrieco (parte IX)

Suo padre era forse un sottufficiale dell'aviazione fascista, sua madre di certo una giovane donna libica. Il fatto è che Antipyrgos non conobbe né l'uno né l'altra.
Un'anonima infermiera e Stelvio Parlagrieco, un medico civile italiano che viveva a Tobruk dai tempi della Grande Guerra, l'avevano aiutato a nascere il 28 giugno del 1940, nell'ospedale da campo n°23. Apparve loro un esserino esile e mulatto, si disse che difficilmente sarebbe vissuto a lungo e che in fondo era meglio per lui: la madre era morta dandolo alla luce, e Tobruk era teatro di una guerra che non sarebbe finita tanto presto e che avrebbe lasciato un'eredità di miseria e distruzione.
Pulirono il suo gracile corpo di neonato con del decotto di parietaria: le larghe provviste di medicinali e disinfettanti giunte appena una settimana prima, del resto poco adatte alla cura di un bambino appena nato, s'erano esaurite in fretta con l'infuriare della battaglia; ma l'anonima infermiera s'intendeva di erboristeria e non di rado coglieva a piene mani dal vario fogliame selvatico che abbondava alle spalle dell'ospedale; tutte cose buone, pare, per infusi ed impacchi.
L'anziano medico, tronfio di vezzi letterari oltre che ricco di un'umanità rara in tempo di guerra, volle che il bambino si chiamasse Antipyrgos, il nome con cui era conosciuta Tobruk presso i greci, ad auspicargli una vita "piena di grazia", lontana dall'orrore e dalla sofferenza. Lo fece condurre all'orfanatrofio di Tripoli, dove periodicamente e spontaneamente si recava a visitare i bambini, ripromettendosi di portarlo con sé in Italia non appena la guerra fosse finita; d'altronde Parlagrieco giurava a sé stesso che nel suo paese d'origine avrebbe trascorso gli ultimi anni della sua vita.
Di fatto sul finire del 1945 il vecchio medico ed il piccolo sono a Firenze. L'uomo ha preso in moglie una ricca e giovane vedova di guerra. Antipyrgos cresce pieno d'attenzioni, bruttino d'aspetto ma nobile nell'animo; s'appassiona alle lettere sin da piccolo, poi frequenta il liceo, si iscrive all'università. Stelvio Parlagrieco muore nel 1958, all'età di ottantatré anni. Antipyrgos, che ne ha appena compiuti diciotto, intraprende un'esistenza dissoluta, grazie ad una generosa eredità. Nel '62 è a Roma, città in cui si trattiene per tre anni; inizia ad interessarsi alla politica, frequenta le sezioni giovanili del PCI, entra in contatto con Nanni Balestrini e Luigi Malerba; legge le biografie di Stefan Zweig. Quindi parte alla volta dell'Austria per approfondire gli studi letterari.
E' a Vienna che incontra Ziga Leitner, un giovane, brillante scrittore e poeta russo-tedesco che si trova nella capitale austriaca per quel che sembrerebbe un soggiorno di piacere. I due stringono da subito una sincera amicizia; Ziga propone ad Antipyrgos di trasferirsi nella sua casa a Bonholm, l'isola del Mar Baltico dove egli risiede stabilmente. E' lì che Antipyrgos viene introdotto nel circolo letterario del Café Absurd. Siamo nell'estate del 1965.
A quel tempo il proprietario del caffè è Mario Kittelmann, un mecenate originario di Liegi che ha guadagnato una fortuna producendo birra bianca in Germania Ovest negli anni della ricostruzione. Kittelmann viene assassinato poche settimane dopo l'arrivo di Antipyrgos a Bonholm. Il giovane viene arrestato la notte stessa, giudicato colpevole dell'efferato delitto e condannato a trenta anni di reclusione, da scontare nel carcere galleggiante di Eltersdorf. Per la stampa russa e tedesca egli è "Il Selvaggio".
Nel frattempo Ziga Leitner ha lasciato per sempre l'isola di Bonholm. Per sempre...

3 commenti:

sgamas ha detto...

ma quello nella foto è Elio delle storie tese?

falena ha detto...

ho corretto parzialmente la "parte VIII: la barba finta" giusto per rendere leggermente meno peggio le incongruenze con il resto. lo smussamento è servito, ma probabilmente è iunsufficiente e non è una delle mie prove migliori a livello narrativo, anzi. ma in fin dei conti non me ne frega niente perchè sono troppo incazzato che non mi posta le immagini. ggggrrrrrrrrr...CJUXZSX

falena ha detto...

evviva! squillo di tamburi! rullare di trombe! eureka! ho postato finalmente l'immagine su "parte VIII: la barba finta" e per l'occasione l'ho ricorretto nuovamente al volo!!!
adesso temete tutti, perchè posso finalmente andare avanti!
WTMPB