martedì 18 luglio 2006



Nuoce gravemente alla salute (di Augusto Sgabelli)
Na notte s'è niscosto sotto n'arbero e le fronne
lo spariscono da tutto, lo copersero de brutto.Esciva dalle foje solo er fumo ad intervalli regolari, tutta corpa de quer vizio de fumare. In quattro lo cercavano, a st'infame, per il pizzo da pagare era n'anno che li cojonava; tre der tuscolano e un quarto sud-americano che lo chiamavano il torero, per via della bestiola che domava drento er recinto delli pantaloni. Dice che ad un tratto passa de lì per caso un prete che li vede tutti e quattro ansimanno come cani: "fratelli ch'è successo che ve vedo affaticati. C'è pericolo, v'aiuto?dite a me che sarvo l'antri pe mestiere. "ma se figuri padre, quattro chiacchere tra amichi.Amo d'aspetta 'n fratello nostro. So giorni che cercamo de parlaje de na cosa, ma nun se trova, è peggio della sposa coll'omo suo prima der matrimonio." Ma ar prete nun je sfugge che dietro a quelle fronne, c'è na pecora smarrita cor vizio de fumare. Lo chiama dice "vien tra noi amico figlio del signore. unisciti all'allegra compagnia, non star da solo vieni in compagnia". I tre der tuscolano e er quarto sud-americano, acchiappano l'infame pei capelli lisci e belli. Questo je dice ar prete "se io so un figlio der signore, te sei un grande fio de na mignotta".

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