martedì 17 ottobre 2006


Busqueda

Per andare in un posto spesso c'è una strada dritta. Ma le città, se le guardi da sopra, sono reti di strade scavate in mezzo al cemento, e ai palazzi non è che ci si può passare attraverso. E allora non è che tutti i percorsi siano strade dritte, è difficile che si possa andare in diagonale. E succede che per un po' vai dritto, poi ad un certo punto devi girare. A me succede di girare troppo tardi. Una volta che hai girato tardi che fai? Mica torni indietro, no, vai dritto, è un fatto di coerenza. No, il fatto è che ti accorgi tardi che hai girato tardi. Poi, quando te ne accorgi, devi rigirare. Ma succede che ancora una volta, alla svolta seguente, giri troppo tardi, e così via, e allora pian piano una strada dritta o quasi può trasformarsi in una spirale. L'obiettivo è al centro della spirale e prima o poi forse ci arrivi, girando e rigirando sempre un po' troppo tardi, ma te ne accorgi sempre un po' meno tardi della volta prima, della svolta prima. E allora ti avvicini al centro. Forse.
Si sa, dalle spirali non sempre se ne esce vivi. Ma nel frattempo ti sei visto tutto un quartiere. Poi il caso vuole che arrivi a destinazione. Oppure no.
Il giorno dopo torni allo stesso posto. Torno allo stesso posto. O almeno ci voglio tornare, e succede che rifaccio l'errore di girare tardi, e alla fine mi perdo, mi perdo nello stesso modo del giorno prima, ripassando il percorso a spirale. E finisce che imparo le strade nel modo sbagliato, e che rinuncio alle strade dritte, per principio o per necessità, che poi è la stessa cosa.

2 commenti:

sgamas ha detto...

pare una cosa scritta da me..cioè mi pareva di leggermi.

Domhir Muñuti ha detto...

Lo prendo come un complimento? Direi di si.
PS: mi rifiuto categoricamente di usare la cartina..